Teatro in Scena Rappresentazioni Finali dei Laboratori di Teatro - Giuseppe Canali Artista

Il Teatro in Scena

Sul palcoscenico, le rappresentazioni finali dei Laboratori di Teatro – di Giuseppe Canali

Dopo aver provato, riprovato, imparato e dimenticato e ricordato nuovamente arriva il fatidico momento di salire sul palcoscenico e di recitare davanti al pubblico. Il bello del teatro è proprio che il rapporto con la platea è diretto. non è mediato da nulla e deve per forza essere “buona la prima”. È sempre una grande emozione torvarsi sul palscoscenico, bisogna vincere tutte le proprie paure, esitazioni ed insicurezze e recitare perché il pubblico si aspetta da noi qualcosa di bello e non possiamo deluderlo ed i loro sorrisi e applausi sono la miglior ricompensa a cui un attore possa aspirare.

A questo proposito voglio ricordare una divertente usanza scaramantica della gente di teatro. Prima di iniziare lo spettacolo gli attori e spesso anche il personale tecnico formano un cerchio tenendosi per mano e tutti insieme urlano: “Merda! Merda! Merda!“. Questa pratica risale al secolo XVII quando il pubblico si recava al teatro in carrozza e quindi l’abbondanza di escrementi equini significava un folto pubblico presente in teatro. Un gesto semplice ed intimo capace di dare giusta la carica agli attori prima di calcare la scena.

Assaggio Laboratorio Teatrale con Marco Tullio Dentale e Serena Damiani - Giuseppe Canali Artista

SERENA DAMIANI E MARCO TULLIO DENTALE

attori
Sono passati ormai tantissimi anni da quando facemmo la conoscenza dei due attori.
Avevamo assistito al loro modo di fare teatro che ci aveva molto incuriosito. Quando recitano hanno sul palco il proprio leggio con il testo completo della loro rappresentazione. In questa maniera, non dovendo memorizzare il copione, possono mettere in scena ogni settimana uno spettacolo diverso. E’ un modo nuovo di fare teatro. Sapendo che Serena teneva anche dei laboratori teatrali per adulti, prendemmo la decisione, io e mia moglie, di frequentarli. Rimanemmo all’inizio un poco sconcertati, non conoscendo quel tipo di teatro, ma poi ci rendemmo conto della comodità di non dover passare un anno intero per preparare uno spettacolo dove il copione bisogna memorizzarlo tutto e non solo le proprie battute. Ci siamo trovati sempre bene e ci siamo contemporaneamente divertiti. I loro spettacoli a Roma, per un certo lasso di tempo li abbiamo visti tutti. Abbiamo anche frequentato un corso di scrittura creativa, dove Serena non ti imponeva quello che dovevi scrivere. Nemmeno come dovevi scriverlo, ma, una volta scritto un testo lo si analizzava tutti insieme e si toglieva l’inutile. Non è stato facile all’inizio, ma poi eravamo in grado di gestire i nostri testi in maniera soddisfacente.

Con il copione in mano, alla fine del corso, abbiamo rappresentato a teatro la commedia che avevamo scritto tutti insieme. Grande successo di critica e di pubblico. Tante esperienze e tante tecniche acquisite per memorizzare i testi all’occorrenza. Ognuno di noi deve trovare la tecnica di memorizzazione più adatta al proprio io. Personalmente mi sono sempre trovato bene con la tecnica dello step by step. Ossia: imparo a memoria due righe di testo, le ripeto fino a quando le memorizzo. La verifica si effettua recitando a voce alta le due righe memorizzate mentre si fanno altre cose. Posso recitarle, senza copione in mano, magari mentre in cucina preparo il pranzo o faccio altre cose. Quando mi accorgo che le due righe le recito senza più pensarci, come se fosse una canzone mai letta ma solo ascoltata, vuol dire che ho memorizzato nella maniera corretta. A quel punto aggiungo altre due righe e cerco di ripetere, sempre facendo altre cose, ripartendo dalle prime due righe e così via. Per me, questa tecnica di memorizzazione ha sempre funzionato, grazie a Serena. Tecnica per riuscire a sentire la propria voce come la recepiscono gli altri: posizionarsi a cinquanta centimetri da un angolo tra due pareti. Parlare come al solito. La nostra voce giungerà alle nostre orecchie nella stessa maniera in cui viene percepita normalmente dalla persona o persone che sono posizionate di fronte a noi. Tecnica per stimolare la fantasia quando si ha voglia di scrivere, ma in quel momento non abbiamo idee: unire i due indici e i due pollici a formare un triangolo, poggiarlo su di una parete bianca, avvicinare il viso e guardare fisso dentro al triangolo senza sforzarsi di pensare a nulla. Vi accorgerete che dopo un silenzio mentale completo che può variare da individuo ad individuo, improvvisamente comincerete a pensare a delle idee alle quali non avreste mai pensato. Tutto questo perché la mente umana non riesce a stare in stand by. Debbo ringraziare Serena e Marco per i bei momenti vissuti insieme a loro.

I SIGNORI DESIDERANO

Questa è stata la prima rappresentazione di fine di fine corso del Laboratorio Teatrale del Centro di Cultura Popolare del Tufello a cui abbiamo partecipato con il bravissimo Sandro Calabrese come insegnante. Inutile dire che il divertimento è stato tanto e che il pubblico ha gradito moltissimo. Ho anche dato il mio contributo realizzando tutte le scenografie.

“In un piccolo e scalcinato bar di provincia frequentato da persone decisamente particolari ed altrettanto scalcinate si susseguono divertenti ed esilaranti scene quotidiane all’insegna dell’equivoco e del nonsense che contribuiscono a creare situazioni paradossali e grottesche”.

Hanno preso parte e sono corresponsabili del tutto:

GIUSEPPE CANALI – SANDRO ROSI – LUCILLA FRANGINI BALLERINI – STEFANIA CICCODEMARCO – ANDREA SCIORIO – CARLO MAFERA – FABIOLA FRUSONE – MICHELE SAINATOSUSANNA FABRIZI – ROSA DEL VESCOVO. Regia di SANDRO CALABRESE – Scenografie di GIUSEPPE CANALICCP Tufello16 Giugno 2018

I Signori desiderano - Laboratorio Teatrale CCP Tufello - 18 Giugno 2018 - Giuseppe Canali Artista
Non tutti i ladri riescono dal buco - Laboratorio Teatrale CCP Tufello 22 Giugno 2019 - Giuseppe Canali Artista

NON TUTTI I LADRI RIESCONO DAL BUCO

CCP Tufello – 22 Giugno 2019. Per la seconda volta sul palcoscenico del CCP.

Una famiglia sgangherata quella dei Capati con una fame da lupi che si sfama con i gatti del quartiere, portati da Armando che li spaccia per conigli.

Tonino sempre alla ricerca di un lavoro che non trova e Agostino che ospita entrambi i fratelli per disperazione sua e della moglie Regina. Dulcis in fundo la figlia Giuliana messa in cinta da un fantomatico barone. Una vedova che passa da quelle parti con una borsa di alici da portare ai gatti e che finiscono nella pancia dei Capati. L’idea luminosa viene a Tonino, quella di rapinare una banca e nel secondo atto la famiglia Capati si ritrova nel caveau di una banca con una coppia di ladri e una ladra solitaria.

Un professore che telefona sempre in banca sbagliando numero e una direttrice esterrefatta di ciò  che le sta succedendo attorno fino a constatare la nascita di un bambino: quello  di Giuliana. Alla fine sembrerebbe che la galera sia il luogo giusto dove tutti i ladri andranno a finire ma c’è un piccolo particolare: un furgone si è parcheggiato sopra il tombino da dove tutti sono entrati e  quindi non è uscito dalla banca nemmeno un centesimo e quindi ci sarà un lieto fine per tutti. Tanti applausi del pubblico presente.

PERSONAGGI ED INTERPRETI (in ordine di apparizione)

AGOSTINO CAPATI – Giuseppe Canali – REGINA CAPATI – Lucilla Frangini Ballerini – ARMANDO CAPATI – Carlo Mafera – TONINO CAPATI – Carlo Ritorto Bruzzese – LA VEDOVA – Stefania Ciccodemarco – GIULIANA CAPATI – Susanna Fabrizi – LADRA SOLITARIA – Shanty Brambilla – ADELMO – Michele Sainato – LUIGI – Sandro Rosi – DIRETTRICE – Fabiola Frusone – PROF. DONATO MATERNI – Andrea Sciorio

Regia di SANDRO CALABRESE – Aiuto Regia – FRANCESCA MAZZOCCHITTI

HOTEL ERMETE ZACCONI

Il teatro nel teatro in uno sgangherato “Hotel” a due stelle da personaggi che ci tengono ad autodefinirsi “veri artisti” diversi tra loro, ma con delle qualità comuni come l’arte dell’arrangiarsi e soprattutto la “fame”, cosa ben diversa dalla fama.

Dentro questo albergo, di cui sono proprietarie due sorelle, si scontreranno artisti di ogni genere, come la poetessa Narcisa Vanesia, che per sbarcare il lunario si lancia, con scarso successo, su ogni forma d’arte, pur prediligendo la poesia, oppure gli attori squattrinati di una compagnia altrettanto squattrinata che, per risparmiare sul cibo, cucinano di nascosto nelle loro camere, stando attenti però a non farsi scoprire dalla perfida cameriera la quale nutre un odio profondo verso tutti gli artisti che soggiornano in quell’hotel.

Ad incrociarsi nelle stanze dell’Hotel Ermete Zacconi saranno anche le vicende e le varie tresche d’amore tra i bizzarri avventori, con continui equivoci e colpi di scena, come avverrà intorno alla relazione clandestina tra il capocomico e una delle attrici, scappata da un marito gelosissimo e piuttosto infuriato che la sta cercando ovunque, o in quella tra l’ex marito della proprietaria dell’hotel e una donna molto, ma molto “misteriosa”.

Hotel Ermete Zacconi Laboratorio Teatrale CCP Tufello - 8/9 Giugno 2024 - Giuseppe Canali Artista

PERSONAGGI E INTERPRETI

GIANNI PROIETTIGiuseppe CanaliROSSANA LANTE DELLA ROCCASolange VolpicellaLAURAElisabetta CeccarelliSILVIABarbara QuintilianiNARCISA VANESIARosa RiccardiDANIELAElisabetta De VivoLUCIANA – Antonietta UssiaGINAAlida Longo ANGELO/CESARECarlo ScarinciMENDICANTEElisabetta Ceccarelli

Regia di SANDRO CALABRESE – CCP Tufello – 8/9 Giugno 2024

Se volete gustarvi questa spassosa commedia ecco di seguito il video.