L’Origine – di Giuseppe Canali
Tutto cominciò il giorno che mi invitarono insieme a mia moglie Lucilla Frangini Ballerini a fondare un Museo d’Arte nella natura circa venti anni fa. In un bosco vicino a Calcata due artisti di zona decisero di allestire delle opere nel bosco usando i materiali che si potevano trovare nel bosco stesso. Decidemmo, avendo trovata nel bosco una piccola cava d’argilla, di usare l’argilla stessa per creare una doppia opera con tronchi e vitalbe (sono le liane dei nostri boschi).
Due statue stilizzate e calcolate con la regola della sezione aurea dominavano una piccola valle dove risiedevano opere di altri artisti. L’uomo e la donna essendo costruite con argilla fresca e non cotta con il tempo si sono decomposte ed io le ho fotografate nel tempo. Quello per me rappresenta il primo contatto con l’argilla. Da allora ho seguitato a portare avanti, insieme ad altre opere fatte con altri materiali ed altre tecniche, la mia ricerca sulla possibilità di esternare la mia creatività con un materiale così duttile e meraviglioso. Il mondo della ceramica è un mondo infinito ed io ne ho sperimentati alcuni. Per mia naturale capacità ho creato delle sculture sempre con l’argilla e le ho esposte in tantissime mostre financo in Olanda con grande successo. Con mia grande sorpresa mi regalarono un giornale olandese dove a mia insaputa avevano pubblicato la foto di una mia ceramica: Devil.
Oltre alle teste ho creato oggetti unici e statue. Una di donna a grandezza naturale: dea dormiente; ed una maschile anche questa a grandezza naturale: meditazione. Inoltre una statua che rappresenta un posteriore di mucca alla cui coda si attacca un piccolo fauno. Questa statua rappresenta un momento storico particolare della mia infanzia, nel paese di Buda di Cascia, quando accompagnavamo le mucche al pascolo notturno nei boschi sopra il paese. Nella ripida salita ci si attaccava alle code delle mucche; skylift ante litteram.
Ogni mia opera ha una sua storia ed ogni storia prima o poi ha una sua opera in ceramica.
Ho conosciuto la tecnica di cottura Raku con argilla refrattaria pochi anni fa e ne sono rimasto affascinato. Per chi non la conosce lo invito a cerarla su internet. Lavorare con l’argilla per la cottura Raku mi ha sempre dato una grande soddisfazione perché il risultato finale dopo la cottura è pressoché imprevedibile nei colori . Il fascino è proprio questo. Ho voluto proporre visivamente le foto delle opere in argilla refrattaria come biscotto e poi dopo la cottura con tecnica Raku. Sono naturalmente pezzi unici ed in alcuni casi sono diventati dei pezzi preziosi.
Consiglio a tutte le persone di provare a lavorare l’argilla come hobby e come terapy. Ne trarrete un miglioramento psico fisico.